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  • Immagine del redattoreScienze Botaniche

GINEPRO Juniperus Communis

Aggiornamento: 29 gen 2021


ETNOBOTANICA

Il ginepro è un arbusto sempreverde della famiglia delle cupressacee, basso alberello che cresce fino ai 5mt con fusto contorto e corteccia ruvida e rossastra, le foglie aghiformi e appuntite. I frutti detti coccole, sono bacche sferiche dal colore verde e nero-bluastre a maturazione. Raccolte in fine estate/autunno mediante scuotimento della pianta e poi essiccate in luogo ventilato per evitare la formazione di muffe. Il ginepro è frequente dalla bassa collina fino ai 1.500 mt di quota. In Italia cresce dalle Alpi alla Sardegna, preferendo le regioni del centro-nord come Toscana, Umbria e Emilia Romagna. Esistono altre specie di juniperus, Juniperus virginiana chiamata "cedro della virginia", Juniperus rigida situata in Estremo Oriente, queste due vengono utilizzate maggiormente come piante ornamentali. Il Juniperus sabina, bello ma velenoso ed in fine c'è il Juniperus communis, "il nostro protagonista" ricco di oli e quello più utilizzato a livello gastronomico e per la preparazione di bevande alcoliche.


CENNI STORICI

Il ginepro, ingrediente fondamentale nel gin, dà anche il nome al distillato. "Gin" è l'abbreviazione di geneva, che deriva dall'olandese jenever, che significa "ginepro".

Le bacche di ginepro venivano usate dagli Antichi romani per creare miscele di pepe speziato, nel Medioevo venivano bruciate per purificare l'aria e dal XVII iniziarono ad essere distillate per creare il gin in Gran Bretagna. Da piccolo Gesù sarebbe stato nascosto dagli uomini di Erode in una siepe di ginepro, creando così l'associazione di questa pianta con i concetti di rifugio e sicurezza. Già nel 1550 a.c. le bacche di ginepro venivano utilizzate dagli Egizi come rimedio all'itterizia, dai Greci contro le coliche renali e dai Romani che macerandole nel vino lo utilizzavano per disturbi generici.

PROPRIETÀ

Ricco di resina e olio essenziale, acido assalico e malico, balsamico, diaforettico, tonico e antireumatico.


SENSORIALITÀ

Le bacche di ginepro possono essere utilizzate sia fresche che essiccate. Il gusto del ginepro essiccato è pulito e fresco, piuttosto dolce, con un retrogusto resinoso e di pino. Di solito si schiacciano sempre prima di essere utilizzate, per consentirgli di cacciare oli dal suo interno. Si sposa molto bene con i piatti di carne, cervo e vitello. In Scandinavia è abbinato all'alce e alla renna, mentre i tedeschi lo impiegano nei crauti. il ginepro aromatizza anche le birre scure finlandesi, chiamate sahti. Il gusto asciutto e pulito rinfresca le patate, cipolle e piatti di pesce grassosi, mentre la sottile dolcezza lo rende amabile nei budini di frutta e anche nelle torte, e ricordiamoci che le bacche sono caratteristica dei distillati di patate, di vino o di mele.



FITOTERAPIA


FRIZIONI DI GINEPRO

  • 50 g di ginepro (bacche schiacciate)

  • 10 g di foglie di rosmarino

  • 1 bicchiere di alcol denaturato

  • 25 g di olio di ricino

Ponete le bacche di ginepro e il rosmarino in alcol denaturato, lasciate macerare per 15 giorni, filtrate con una tela e unitelo all'olio di ricino, travasare in un atomizzatore e frizionatelo sulle parti indolenzite dai reumatismi.


INFUSO DI GINEPRO

  • 15 g di ginepro

  • 1 lt d'acqua

Ponete le bacche contuse a riposare 4-5 minuti in un lt di acqua bollente. Consumarne 2 tazze al giorno come regolatore delle mestruazioni


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